martedì 6 gennaio 2009

La posizione del Papa sulla guerra in Palestina (Joseph)


Gentile Joseph,
preoccupata per la Sua preziosa salute, Le scrivo nella speranza che interrompa il Suo prolungato silenzio per esprimere il Suo illuminante parere su una questione che mi sta molto a cuore. Quanto accade in questi giorni in medio oriente mi sconvolge. L'odio tra israeliani e palestinesi sta consumando una carneficina. Credono nello stesso Dio, eppure non smettono di uccidersi. Anche il
Santo Padre ha speso parole di pace quest'oggi, invitando a non perdere la speranza. Un po' pochino, per la verità, ma meglio di niente. Se io credessi di essere la rappresentante di Dio sulla Terra non esiterei ad andare personalmente in quei luoghi e a fare scudo col mio corpo perchè le armi si fermino, ma evidentemente Papa Ratzinger ha progetti diversi. Che Lei sappia farà anche gesti concreti oltre a proferire parole di pace?
Speranzella

Centile Speranzellen,
mio riposo est sakro ma no c'è fratura ke tiene ti fronte a kveste kvestioni tanto importanten. Nei korritoi ti Fatikanen si procetta importanten fiaccio ti Papen in luoko ti otio und skontri, e Papen Ratzinger no intietreccia di fronte a perikolen. Ofiamente no si tratta ti Israelen o Palestinen ma ti posto molto più perikoloso und insidiosen, ma opera pastorale no può arrentersi a prima tifikoltà. Per kvesto io potere anunciare in fia konfitenzialen ke il nostro Papen alemannen,
krazie a afinità kon altro Alemannen, kon sommo sprezzen ti perikolen, riporterà la parola ti Tio a unifersità Sapienzen, luoko infestaten ta almeno trecento pikoli kriminalen. Per Palestinen c'è tempen.

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