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lunedì 19 marzo 2007

Claudio Baglioni a San Martino Valle Caudina (1991)





























Credo si sia capito che ho una passione per le canzoni di Claudio Baglioni.

In questo periodo Claudio sta per terminare un tour nei palasport molto fortunato. Ogni tanto vado a riguardarmi i biglietti per il concerto che terrà qui a Milano il 21 aprile. Ho già assistito ad una delle tappe milanesi dello scorso dicembre e non vedo l’ora di ripetere l’esperienza. Non sono tra quelli che lo inseguono in giro per l'Italia, il lavoro non me lo consente, ma non perdo l'occasione di andare ad ascoltarlo quando arriva ad un ragionevole numero di chilometri da casa mia.

Baglioni ha la rara capacità di rendere ogni concerto unico, anche all’interno di una routinaria tourneè. Del resto è maestro anche di concerto unici, eventi isolati non inseriti in tour tradizionali. Ogni tanto mi piacerebbe salire su una macchina del tempo e rivedere uno di questi eventi rari, come il concerto all’Arena di Verona del 15 maggio 1984 (ventimila sotto una pioggia scrosciante) o all’arena di San Martino Valle Caudina del 24 agosto 1991.

Scartabellando tra il mio materiale ho ritrovato delle foto scattate proprio in occasione di quest’ultimo concerto, speditemi non ricordo più da chi in un marasma infinito di scambio di foto tra fan in un epoca pre-internettiana. Magari il suo autore (o autrice) è tra di voi e riconoscerà i propri scatti.

A San Martino per fortuna non pioveva. La folla occupava ogni centimetro di un'arena naturale (nulla più di una grande scalinata semicircolare); addirittura molti ragazzi salirono sugli alberi e sui tetti delle case per poter assistere al concerto. Il mese prima Claudio aveva tenuto “due concerti unici” allo stadio Flaminio di Roma, il primo dei quali era stato trasmesso in diretta da Raiuno e successivamente pubblicato in vhs col titolo “Oltre Una Bellissima Notte”. Aveva riconquistato il suo pubblico dopo anni di pausa ed un brutto incidente d’auto.

L’offerta di fare un concerto a San Martino, paesino in provincia di Avellino, fu accettata perché Claudio desiderava esibirsi davanti a pochi intimi, da solo coi propri strumenti acustici e qualche computer, come aveva fatto qualche anno prima per il tour Assolo. Per un concerto che non era stato neanche pubblicizzato arrivarono fan da tutta Italia grazie ad un tam tam inesorabile. Secondo alcune stime si contarono ventimila persone in un paesino che ancora oggi non arriva a cinquemila abitanti.

Il successo dell’evento fu indiscutibile. Claudio si dimostrò molto più a suo agio tra la folla stipata di San Martino che davanti alle fredde telecamere dello Stadio Flaminio. Ebbe l’occasione anche di proporre i brani di Oltre per la prima volta senza gruppo, solo con la sua voce e le sue nude mani. Non risparmiò neanche qualche fuori programma, come quando assecondò il pubblico che gli dedicò, in maniera spontanea, ‘O Surdato ‘Nnammurato. Inoltre il pudore di Claudio ad accettare il cachet offerto dal Comune si trasforma in beneficenza: l'artista gira l’assegno al Museo della Civiltà Contadina di San Martino, bisognoso di restauri, e la giunta, commossa, gli intitola la sala principale del Museo, che ancora oggi si chiama Sala Claudio Baglioni.