lunedì 3 dicembre 2012

Tanto per capire se ogni tanto passa qualcuno...




Se c'è una cosa che ho capito in questi ultimi anni di assenza dai blog è che questi ultimi sono stati colpiti quasi a morte dai social network come FacebookTwitter o Instagram, soprattutto perché internet, con l'esplosione di mezzi come iPhone e iPad, richiede sempre maggiore sintesi, e se le persone riescono a narrarsi usando uno spazio ristretto come 140 scarni caratteri vuol dire che non hanno più bisogno delle vaste praterie di un post. Non è un caso che abbia trovato nella mia timeline di Twitter "vecchi" blogger come PellescuraCristiana o Marina di Inezie Essenziali
Nel tempo analizzo meglio gli strumenti, e le persone che li animano, e mi accorgo che tanti hanno anche un blog, che siano i gloriosi Blogspot o Wordpress oppure metablog come Tumblr. E così mi rendo conto che le persone hanno bisogno di esprimersi con battute fulminanti (come nella continua gara di Twitter), di condividere le immagini delle proprie giornate (su Instagram), ma anche di prendersi delle riflessioni più elaborate. Succede allora che il vetusto blog (che pure in origine era stato pensato come strumento di comunicazione sintetica) può essere più efficace di Facebook, per le sue caratteristiche di democraticità ed universalità, rispetto all'eccessivo controllo dei contenuti da parte dei gestori del "faccialibro", ma anche terreno dove misurarsi con la propria capacità di scrittura, dove non bastano certo una manciata di caratteri per dimostrare di essere maestri di pensiero. Su Twitter ho avuto il piacere di leggere i brevi contenuti di menti eccelse (uno su tutti, Frandiben, un genio assoluto), ma purtroppo la maggior parte delle cosiddette twittstar, nel loro continuo agonismo di arguzia, umorismo, intelligenza, finiscono per comunicare idee banali e scontate, salvo poi essere pronte ad azzannare al collo chiunque abbia la medesima facile idea, rivendicandone la primigenia paternità, in un continuo stucchevole battibecco che i 140 caratteri non servono certo ad arginare. Internet è piena di gente che a chiacchiere vorrebbe tutto libero, dai film alla musica, salvo poi minacciare chiunque copi loro una battuta triste ed infelice. 
Inoltre i nuovi social hanno come difetto principale un'eccessiva volatilità dei dati, propongono contenuti che invecchiano nell'ordine di secondi. Il post di un blog è ancora disponibile dopo anni, restituisce un percorso di creatività e di crescita molto meglio del famigerato diario di Facebook o della forzata sintesi di Twitter.

Anni, già. 
Cosa ne è stato di me e del mio blog, negli ultimi anni? 

Il blog che aveva originato tutto (Finazio, aperto nel 2006, un'eternità fa, secondo i parametri internettiani) visse di glorie e morì di disavventure giudiziarie. I cattolici, specie quelli di destra, in chiesa promettono di porgere l'altra guancia ma appena escono sul sagrato se lo scordano immediatamente. Anzi. A quello seguirono altri blog, tutti dalla vita brevissima (Padre Joseph, Frankenstin, Cioccolatini Avvelenati, Chiamami Papi, Diario di un malandrino matricolato, WebNonna, Psychonursing, etc) perché arrivava immancabilmente qualcuno a ricordarmi che una diffida è una diffida, che quando arrivi Gesù non lo sa neanche il Papa ma quando arriva l'ufficiale giudiziario lo può scoprire tutto il condominio. Che poteva essere addirittura peggio qualora se ne parlasse troppo. Che le querele potevano essere allargate a chiunque pensasse soltanto di prendere le difese di quel mascalzone del sottoscritto. 

La libertà di espressione è come una meretrice: sembra disponibile per tutti ma non tutti se la possono permettere. 
Così ho finito per tenere fuori dalla mia vita  persone eccezionali (da Irnerio ad Anna, per non parlare di Cristiana, che mi aveva praticamente adottato) che, immaginavo, avrebbero dato battaglia per me, a costo di rischiare di persona. Persone che non volevo coinvolgere nelle mie disavventure, così, dolorosamente, le ho estromesse dal mio quotidiano, ho dato loro l'impressione di essere un ingrato narcisista che da un giorno all'altro ha smesso di salutarli. Non sono riuscito a stare accanto (sia pure solo virtualmente) ad Anna durante il dramma del terremoto abruzzese. Non ho fatto sapere a Marina quanto le fossi vicino quando aveva bisogno di sostegno. Non ho dato uno straccio di spiegazione ad Irnerio e a Cristiana. Mi sanguina ancora il cuore per questo. Non ho abbastanza forza per chiedere loro scusa con tutta l'energia di cui ci sarebbe bisogno.

Un po' col tempo, un po' con la carta bollata, si arriva a questo spazio, che in parte recupera materiale precedente. Nel frattempo era cresciuta la personale disillusione verso questi strumenti, e la voglia di continuare era prossima allo zero. Mi sono appassionato ad altri mezzi espressivi, che già covavano, finché Twitter non mi ha risvegliato la mano da scrivano dal torpore.

La persona dietro tutto questo, ossia il sottoscritto, nel frattempo è cresciuta. Oserei dire invecchiata, se non corressi il rischio di offendere qualcuno che sia nato ancor prima di me e che rispetto al sottoscritto è molto più sveglio e vitale. Nella breve biografia richiesta dal profilo Twitter mi descrivo con sole quattro parole: gay ateo comunista terrone. Sarà per questo che ho pochissimi follower.

Nel maggio scorso, nel giorno del nostro decimo anniversario di "fidanzamento", mi sono sposato col mio compagno. Naturalmente non in Italia. 
A New York City. City Clerk di Manhattan. Matrimonio valido in tutti i paesi civili. Naturalmente non in Italia.
E così il cognome Grimaldi, che usavo come alias in suo omaggio, è diventato legalmente parte del mio vero cognome. Naturalmente non in Italia.
Vivo sempre vicino Milano, anche se non so ancora per quanto. Nel nostro futuro potrebbe esserci Stoccolma oppure New York. Potendo scegliere, e non potendo proprio fare altrimenti, preferirei New York. Almeno conosco già il cattivo inglese che vi si parla. Di imparare lo svedese proprio non se ne parla. Già trovo raccapricciante il catalogo di Ikea, figuriamoci il dizionario. Lo so, non si finisce mai di ricominciare daccapo. 
Sono ulteriormente ingrassato. Sono passato da una Renault Megane ad una Volkswagen Golf. Non uso più computer desk con Windows ma solo portatili Apple. Leggo, scrivo, gioco, elaboro foto e navigo quasi solo con iPad. Sul posto di lavoro sono passato da "ultimo arrivato" a "uno degli anziani". Ascolto sempre Fossati e Mannoia, ma anche Mina e Gaber, ma anche Madonna e Beatles, ma anche un mare di podcast. Sarà per la troppa varietà che mi si è abbassato l'udito.

Il nostro cane Joy ha compiuto negli ultimi giorni nove anni. Quando aveva sei mesi scarsi chiedemmo alla veterinaria se fosse normale tanta esagitazione. Ci disse che si sarebbe calmato crescendo. Ecco, non vorrei minare le sue convinzioni, ma in questo caso ha toppato clamorosamente: è ancora un adorabile scassacazzi, e non lo vorremmo diverso da com'è.

La nostra cagnetta Charlina va per i quindici. In aprile 2010 le è stata asportata la milza. Ci teneva attaccato un tumore più grande della milza stessa. Secondo la veterinaria difficilmente sarebbe vissuta ancora 10-12 mesi. Durante l'aprile 2011 la guardavo come se potesse morire da un momento all'altro, ma Charlina non lo sapeva che doveva morire, ed infatti ancora oggi è viva, e sembra anche piuttosto in forma. Ci guardiamo bene dal dirle che doveva morire un anno e mezzo fa.

Ho perso mio padre. Non per distrazione. Il prossimo 5 gennaio saranno già tre anni. Prima o poi scriverò dei suoi ultimi giorni. Potrebbe venirci un soggetto per un film di Ozpetek, uno di quelli in cui si ride, poi muore qualcuno, si piange, poi all'improvviso si ride di nuovo.
Mia madre, nel 1967, voleva recarsi a Venezia, per il viaggio di nozze, ma non ci fu verso: troppo lontana da Napoli, troppo costosa per le loro possibilità. Il viaggio toccò prima Pompei, quindi, temerariamente, Roma, ma solo per tre giorni. Venezia era rimasto il sogno proibito durante tutto il quarantennale matrimonio. Dopo la fine di mio padre, alla tenera età di 73 anni, mia madre si è trasferita a Venezia. Adesso mi sento un poco veneziano anch'io.

Direi che per stavolta basta così. Come vedete, ci vuole poco per disimparare la sintesi: basta avere spazio e la famiglia giusta.

sabato 15 maggio 2010

Tata Asdrubala - La posta di Carlo Rossella




Pronto Intervento Tata


Tata Asdrubala risolve i tuoi problemi di genitore incapace



Cari amici,
I miei pressanti impegni presso le buone famiglie italiane mi tengono a lungo lontana da voi, ma per fortuna esiste la stampa, con le sue interessanti rubriche, a darmi linfa vitale ed il giusto carburante affinchè questo contatto non si spezzi. Stavolta devo ringraziare il fondamentale magazine Chi, ed il suo illuminato direttore Alfonso Signorini, perchè grazie alla rubrica delle lettere del grande Carlo Rossella del 19 maggio posso esprimere nuovamente la mia qualificata opinione e fare il giusto controcanto alle sapide risposte del tenutario della posta del cuore.


LETTERA - Dottore Gentilissimo, non ho avuto una buona educazione. Mi muovo male con le regole del galateo, con posate e bicchieri. Fino a poco tempo fa non ho mai avuto problemi: fast food e via. Ma ora sono fidanzata con un aristocratico attempato, ma ricco e chic. Ogni volta che commetto errori si arrabbia. E non mi dice come devo fare. Emily, Roma.
ROSSELLA - Cara Emily, questo signore è un egoista più che un aristocratico. Dovrebbe aiutarti, essere il tuo Pigmalione, e invece ti lascia in mezzo al tavolo fra bicchieri e posate. Comprati un libro di bon ton, esercitati e studia. E quando sarai perfetta mandalo a quel paese, sbucciando una pera con coltello e forchetta. Un esercizio molto difficile per chi non ha avuto un'aristocratica educazione.
TATA - Cara Emily, risparmia i soldi del libro, che tanto non lo capiresti. Se un ricco vecchio incartapecorito si mette con una ragazzotta ignorante come una capra ed incapace anche di stare a tavola non è per generosità ma perchè si aspetta altro che educazione e bon ton. Continua a fargli pompini da urlo e non avrai problemi, ma almeno fatti intestare un appartamentino, che alla sua età ogni botta può essere l'ultima.

LETTERA - Carlissimo, sono ateo e ho tradito mia moglie con la cameriera moldava del mio vicino di casa, un single che va a messa tutte le mattine. Ma ieri sera ho scoperto che la ragazza se la fa anche con lui: li ho visti baciarsi sul balcone. Devo confessarti che sono geloso, che soffro per questa bella figliola. Tu nei miei panni che cosa faresti? Roberto, Bologna
ROSSELLA - Nulla. Ti sei inguaiato. Soffri in silenzio e guarda le tue corna allo specchio. Vedrai che sono lucide, come le tue lacrime di playboy offeso nell'onore. Comunque le persone devote hanno una marcia in più.
TATA - Che condominio interessante! Però non capisco il motivo per cui specifichi che tu sei ateo e lui è credente, forse non riesci a credere che un cattolico possa scopare al di fuori del matrimonio? Beh, lo fanno i preti, figurati i single. O è tutta una menata perchè il buon Rossella potesse far capire che gli atei tradiscono il coniuge mentre i credenti sono furbi e vincenti, come la sua chiusa vuole far pensare? In ogni caso, una lettera che comincia con Carlissimo è scritta o da un demente o dal compiaciuto autore della risposta.

LETTERA - Caro Carlo, il mio ragazzo è evangelista e io sono cattolica. Dopo quasi un anno che stiamo insieme si è reso conto che vuole al suo fianco una ragazza che abbia il suo stesso credo. Secondo te da cosa nasce questa suo nuova consapevolezza? La diversità di religione può compromettere il nostro rapporto? Zahira, Sicilia
ROSSELLA - Zahira mia, cercati un altro ragazzo. Questo "evangelista", come lo chiami tu, mi sembra un gran rompiballe.
TATA - Zahira sua, confermi un mio vecchio pensiero: voi credenti teisti, di qualunque religione, siete degli scassacazzi, predicate amore e fratellanza ma siete incapaci anche di andare d'accordo tra di voi. Appena inventeranno la macchina del tempo fate un salto nel medioevo, vi troverete benone lì.


(15/5/2010)

martedì 13 aprile 2010

Tata Asdrubala - La posta di Moccia

Pronto Intervento Tata

Tata Asdrubala risolve i tuoi problemi di genitore incapace



Cari amici,
Come già spiegato in precedenza, nel mio passare da una casa all'altra per accorrere in aiuto delle famiglie che soffrono per un bambino educato male, mi capita di dover analizzare le loro letture per comprendere il livello culturale delle persone che mi trovo davanti. Presso una famiglia milanese ho trovato il numero dell'11 gennaio scorso di Di Più, ed ho scoperto con sgomento che Federico Moccia cura una rubrica di posta dedicata agli adolescenti. All'ingenuità dei ragazzi si associa la furbizia dell'immortale autore di Tre Metri Sopra Il Cielo ed il risultato è a dir poco devastante. Mi permetto così di aggiungere alla lettera originale, ed alla relativa risposta dello scrittore peggio vestito del Paese, anche la mia personalissima visione della questione.


Lettera - Ho tredici anni e mi sono innamorata di un ragazzo che mi ignora completamente. Si chiama Marco e gioca a calcio. Con una mia amica un giorno sono andata a vedere i suoi allenamenti e l'ho conosciuto. Abbiamo iniziato a scriverci e gli ho rivelato quel che provo per lui. Lui però non ha detto niente e ha cambiato discorso. Allora una mia amica gli ha chiesto come mai non si fidanza con le ragazze che sono innamorate di lui e lui le ha risposto che non ne ha voglia. Che cosa mi consigli di fare? Innamorata96
Moccia - Di aspettare senza insistere troppo. Forse ora è semplicemente concentrato su altro. Mi sembra che sia stato chiaro e quello che dice, fino a prova contraria, è vero. Bisogna rispettarlo. Tu cerca di stargli vicino in modo buffo e carino e vediamo che cosa succede. In fondo con te parla e non ti ignora quando parli d'altro. Quindi un pò simpatica ti trova, no?
Tata - E' gay, non gli cagare il cazzo. Se lui è felice solo quando fa la doccia coi compagni di squadra hai voglia te a fare la buffa e a rompere le palle durante gli allenamenti.


Lettera - Ti scrivo perchè ho un piccolo grande problema e spero nel tuo aiuto. Ho quattordici anni e sono innamorato della mia migliore amica. Sono uno scout e lei anche e al nostro ultimo campo estivo non ce l'ho fatta e mi sono dichiarato. Non sapevo che cosa fare. Le ho scritto e dedicato anche una canzone che piace a tutti, si intitola Vorrei Poterti Amare. Lei ha due anni meno di me e ha appena iniziato il liceo. Mi ha detto che ha bisogno di tempo, non riesce a vadaermi come suo ragazzo, dice che sono troppo serio, nel senso che non sono un tipo superficiale. Desidero sentirla e parlarle ma non vorrei annoiarla troppo. Aiutami. Giacomo.
Moccia - Non la annoi. Sono sicuro che, attento e gentile come sei, non sarai mai invadente. Hai avuto un pensiero bellissimo per lei. Ma devi rispettare quello che dice. Non smettere però di sentirla. Chiamala, scrivile, invitala a un concerto o regalale un libro. Insomma mantieni il contatto. Così lei avrà modo di apprezzarti anche in un modo diverso. E magari chissà...
Tata - Giacomino, risparmia i soldi. Una ragazzina di 12 anni non si mette con uno che è una palla d'uomo già a 14 e che oltretutto le ha fatto fare grandi figure di merda dedicandole canzoni che piacciono a tutti. Controlla se Irene Pivetti è ancora libera e buttati.

(13/04/2010)

venerdì 9 aprile 2010

Tata Asdrubala - Pierino al supermarket

Pronto Intervento Tata

Tata Asdrubala risolve i tuoi problemi di genitore incapace



Esperta Tata Asdrubala,
abbiamo un serissimo problema col nostro bambino Pierino che può risolvere solo Lei. Pierino è un bambino dolcissimo, molto amato da noi genitori e da tutti i parenti. Anche a scuola è molto ben voluto dalla sua maestra unica. Ma appena mettiamo piede in un supermercato Pierino si trasforma e diventa una furia: fa scorribande tra gli scaffali, ficca roba nel carrello senza chiedere il permesso, arreca fastidio agli altri clienti e quando lo si sgrida e si cerca di tenerlo a freno diventa isterico. Noi genitori ci imbarazziamo talmente tanto che ormai non frequentiamo più centri commerciali. Non sappiamo più come fare, ci aiuti Lei!
Anna & Marco


Gentili amici,
scegliendo il nome di vostro figlio non si può dire che non siate andati a cercarvela. In ogni caso a tutto c'è rimedio ed anche Pierino può diventare un bambino educato, nel contesto della bolgia di un supermercato, trattandolo nella maniera adeguata. Come sapete all'ingresso di moltissimi centri commerciali sono stati predisposti dei cubicoli, dei veri contenitori di plastica trasparente, nei quali i clienti possono depositare il proprio cane, che come è noto non può essere introdotto nelle aree di vendita. La prossima volta che andate a fare compere con Pierino vi consiglio di lasciare il vostro simpatico monello all'interno di uno di questi cubicoli. Io non avrei mai il coraggio di lasciarci il mio cane ma vostro figlio ci starà benone. Quindi procedete con calma a fare la vostra spesa. Quando tornerete a ritirare vostro figlio sarà stato certamente ridotto a più miti consigli e la volta successiva preferirà sicuramente accompagnarvi nelle compere, reprimendo la propria carica distruttiva, piuttosto che tornare nella scatola di plastica. Dove vi consiglio di riportarlo subito qualora dovesse riprendere con la sua gnorgna insopportabile.
Fatemi sapere, vostra
Tata Asdrubala






(09/04/2010)

domenica 4 aprile 2010

Fra' Ciccio - Preti zozzoni e diavoli impiccioni



Striscia La Novizia
L'informazione pretesca a cura di Fra' Ciccio Da Pozzuoli




Cari fratelli, giudiziose sorelle, amati bambini,

nel porgervi i più sinceri avguri di una Pascua gioiosa nel ricordo della morte di Vostro Signore Gesù Cristo, vi arricordo le notizie cattoliche più importanti degli ultimi giorni.

In questi santi giorni la nostra amata Chiesa sta al centro di un burdello mondiale perchè, tanto per cagnare, dicono che ci sono troppi preti che fanno le zuzzarie coi bambini e che tutti gli altri, i vescovi e compagnia cantando, li accummogliano, cioè li proteggono. Ma per fortuna ci stà il nostro stimato collega Raniero Cantalamessa, che ci ha un cagnomo che è tutto un programma, che le ha cantate chiare a tutti quanti, dicendo che tutto il burdello che si sta scatenando contro il Santo Babbo BenedettoinSedicesima è come l'antisemitismo! Arapiti cielo! Si sò incazzati tutti quanti e perfino il Vaticano ha detto, anche se non proprio così ma l'ha fatto capire, una cosa tipo: Raniè, allanama r'a palla! Mi pare giusto non dover scomodare l'antisemitismo per queste cose, io direi di astiparlo, di conservarlo, per quando possiamo farlo fruttare overamente. Come negli anni Trenta, per esempio.

Padre Amorth, che pure lui ci ha un cagnomo che è tutto un procramma, ha detto che tutti gli inciuci sul Vaticano che proteggerebbe i preti che fanno le zuzzarie coi bambini è tutta opera del Diavolo. E volevo ben dire! A parte il sottolineare il culo che abbiamo noi religiosi che possiamo dare al Diavolo la colpa di qualunque scuncezzeria, vi arricordo che Padre Amorth qualche settimanella fa ci ha informati pure del fatto che il Diavolo ha scatenato la crisi economica, la crisi dell'Alitalia e il burdello nella Striscia di Gaza. Che figlio di zoccola che è questo Diavolo, nè? Mò che ci penso, stammatina, uscendo dal convento, sono fernuto col sandalo nella cacca di un cane: vuoi vedere che è stato il Diavolo pure per questo e che in verità aveva cacato lui e non un cane?

Il prete Claudio Ballerini è stato condannato a sei mesi di carcere, e manco per la prima volta, per atti osceni in luogo pubblico. Pare che il santo prete aveva l'abitudine di far prendere aria all'uccellino in presenza di altre persone, a volte adolescenti. Sicuramente sarà stata colpa del Diavolo! Infatti la Casa del Diavolo proprio vicino Perugia è! Adesso, per colpa di un giudice sicuramente ateo, l'uccellino dovrà stare chiuso in gabbia per sei mesi, con tutto il prete attaccato vicino. Che inciustizzia!

Un prete è stato arrestato perchè pare che fusse complice di un gruppetto di bravi figliuoli che riciclava i soldi all'estero. Il sant'uomo stava solo applicando il principio crescete e moltiplicatevi, e non sta scritto da nessuna parte che questo principio non si può applicare ai soldi. Se l'hanno arrestato sarà stato sicuramente per colpa del Diavolo, visto che il poverino non ha fatto niente di male. Non si è neanche fatto una pippa in pubblico!

Pace e bene!

(4/4/2010)

mercoledì 31 marzo 2010

Tata Asdrubala - Genitori e figli: istruzioni per l'uso


In una delle abitazioni in cui accorro per dispensare educazione, mi capita per caso tra le mani il numero di Oggi del 10 marzo, in cui si consigliano ai genitori delle frasi da usare per comunicare coi propri figli adolescenti. Nel breve articolo sono citate frasi da non usare (indicate con NO) e la psicologa Silvia Bonino consiglia le corrispondenti alternative (indicate con SI). Ma una Tata può più di una psicologa e così mi permetto di aggiungere la mia opzione.


NO - Stai sempre appiccicato al computer!
SI - Perchè domani sera non invitiamo i tuoi amici per una pizza?
TATA - Vuoi vedere come il trinciapollo riesce a tagliare in due il monitor del tuo portatile?

NO - C'è da pulira la cucina e tu vai a vedere la tv!
SI - Mi dai una mano a preparare le lasagne?
TATA - Se cerchi il tuo televisore è nel forno, assieme alle lasagne.

NO - Non racconti mai niente di te.
SI - Ti è piaciuto il film di stasera?
TATA - Il tuo diario è più appassionante del film di stasera, ma è nulla rispetto a quello che mi hanno raccontato di te le tue amiche.

NO - Un altro brutto voto. Come sempre non ti impegni.
SI - Be', quest'altro 4 è un po' una grana, ma si può risolvere. Come pensi di fare?
TATA - Ho parlato col professore, dice che la media è più che sufficiente per quel lavoro di minatore in Belgio. Ti ho già preparato la valigia.

NO - Come ti permetti di mancarmi di rispetto?
SI - Ti piacerebbe se anch'io mi rivolgessi a te con questo tono?
TATA - Dai, una frattura al femore alla tua età non è poi questa gran tragedia...


giovedì 25 marzo 2010

Bambini che mangiano schifezze

Pronto Intervento Tata
Tata Asdrubala risolve i tuoi problemi di genitore incapace

Cara Tata Asdrubala,
ho un problema con mio figlio Piero.
Piero è un bambino bravo ed ubbidiente ma ha problemi con l'alimentazione. A tavola quasi non tocca cibo, gioca col purè, lascia i piatti praticamente pieni, mentre fuori dai pasti si ingozza di merendine, patatine, dolciumi e bibite gassate. Come posso fare per insegnargli delle sane abitudini alimentari? Ti assicuro che le ho provate tutte, purtroppo senza successo.
Una madre disperata




Cara madre disperata,
non disperarti. Per ogni problema dei bambini c'è una soluzione, basta adoperare la dolcezza materna accompagnata ad una giusta fermezza nei propositi.
Innanzitutto bisogna spiegare a Piero che ci sono delle regole che vanno rispettate. Puoi iniziare attaccando alla parete della sua cameretta un foglio con su gli orari dei pasti, esattamente come in albergo.
Quindi prepara un grosso barile di ferro, di quelli coi quali si trasporta il petrolio, e dentro buttaci tutte le merendine e le schifezze varie con le quali si ingozza quel maiale del tuo bambino. Aggiungi almeno un litro di benzina (mi raccomando che sia verde) e quindi dai fuoco al tutto. Mentre i dolciumi bruciano informa il tuo pupattolo che se dovesse continuare a sbafare schifezze, magari di nascosto, nel bidone ci butti pure lui, che magari risolviamo anche il problema del sovrappopolamento planetario.
Vedrai che in questo modo il tuo bambino sarà ben felice di ascoltare i tuoi consigli dietetici. Fammi sapere.
(23/3/2010)

mercoledì 24 marzo 2010

Fra' Ciccio: Preti, pedofili e ricchioni televisivi


Striscia La Novizia
L'informazione pretesca a cura di Fra' Ciccio Da Pozzuoli



Cari fratelli, chiappone sorelle,
rieccoci per fare il punto sulle notizie pretesche della settimana.

Uno che si chiama Keith Porteous Wood, che è il rappresentante dell’IHEU presso l’ONU, ha detto che secondo isso la Santa Sede averebbe violato la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Wood, IHEU, ONU... ma chi ci capisce nu cucuzziello? Secondo me questi inventano tutte queste sigle proprio per nun farsi capire. Passammo appriesso.


Un prete direttore di asilo è stato condannato per petofilia e la tiocesi di Bologna l'ha promosso a un incarico prestigioso presso il Santuario della Beata Vergine di San Luca. Embè? Dopo che si è occupato dei piccirilli mi sembra loggico che si preoccupi pure delle Beate Vergini, no?


Lo scrittore ricchione Aldo Buso si è permesso di parlare male in televisione del Santo Babbo Benedetto inSedicesima, forse perchè invidioso che Babbo Joseph porta la gonna per mestiere e lui no. Per fortuna i sant'uomini che dirigono questa televisione hanno cacciato questo maledicente da tutti i programmi di tutte le reti, pure dal segnale orario, da tutte le scuole del regno, e da oggi non può trasire neanche nel parcheggio della Rai, di Mediaset, di Sky, alla Rinascente, all'Upim, al Bar Del Professore, in metropolitana, da Pastarito, da McDonald, da Blockbuster, alla Feltrinelli e da Trony. Si fa eccezzione solo per la Pozzi Ginori, che se non può entrare in televisione almeno si può scegliere un cesso, che sempre contenitori di merda sono. Se avesse parlato male di Berlusconi tutto questo casino non succedeva, e questo vi dimostra chi cummanna overamente in Italia, guagliù!
Televisivamente vostro
Fra' Ciccio Da Pozzuoli
(24/3/2010)

martedì 23 marzo 2010

Avesse abortito sua madre...



Premetto: non so e non saprò niente davvero dell'aborto.


So come nasce una vita, come si sviluppa dentro una donna. Conosco la legge che regolamenta l'interruzione volontaria di gravidanza. Per ovvie ragioni biologiche, come per tutti gli uomini, non ho mai abortito e non credo che la sorte in futuro me ne riservi la possibilità.


Non so cosa voglia dire essere incinti, non ho idea di come ci si senta con gli squilibri ormonali e con una vita che prenda forma dentro di sè. Non conosco la gioia o il trauma della notizia e non vivrò mai l'angoscia di dover decidere se far proseguire o meno una gravidanza.


Bisogna essere donne per saperlo, per viverlo. Credo che l'uomo, nonostante la sua partecipazione alla procreazione, di fronte a queste prove della vita dovrebbe avere il buon senso di fare un passo indietro, di esprimere la propria opinione ma di non avere alcuna possibilità di condizionare la decisione finale. Solo una donna sa.


So di stupirvi: io sono contro l'aborto.


Interrompere una gravidanza per me vuol dire interrompere la vita umana, e per me si tratta di un gesto intollerabile. Chi mi conosce saprà che questa mia idea non ha nessun risvolto religioso o politico. Stranamente, su questo argomento, sono quasi d'accordo con la Chiesa.


La differenza sostanziale, tra me e la Chiesa, è che io credo che la legge che regolamenti l'aborto sia un male necessario. Male perchè autorizza l'infanticidio, necessario perchè evita gli abusi, le pratiche illegali e l'aborto indiscriminato, perchè offre alla donna la possibilità di decidere coscientemente, senza costrizioni nè obblighi, e l'aiuta in quello che è sempre un passo traumatico.


Nel corso della mia vita professionale ho conosciuto moltissime donne che sono state traumatizzate da un aborto. Le ho ascoltate, sono entrato in empatia con loro e ne ho condiviso il dolore. Ed ho capito che la scelta dell'aborto non è mai fatta a cuor leggero, difficilmente una donna si libera di un bambino non desiderato in maniera superficiale e frettolosa.


La donna non vive l'aborto come un metodo contraccettivo. Si vivono drammi al momento della scelta ed anche dopo, quando il rimorso non trova liberazione. Per questo tutte loro, quelle che decidono di tenere i bambini e coloro che sentono di non riuscire a farlo, meritano rispetto. Per questo qualunque legge sull'aborto dovrebbe essere decisa, rivista ed approvata solo dalle donne. E' un dramma loro.


Per le stesse ragioni ogni volta che sento un uomo, qualunque sia il suo ruolo, che voglia rimettere mano alla legge, non posso fare a meno di ribollire di rabbia. Rabbia che diventa furore quando il grillo parlante della situazione è un uomo che, oltretutto, per scelte di vita, opportunità, convenienza, ha preso una strada che gli proibisce di avere una famiglia e dei figli. Nella fattispecie è il solito Bagnasco, il presidente della Cei, Cardinale presbitero del titolo della Gran Madre Di Dio (mica cazzi), che auspica di ritoccare la legge sull'aborto e commette un'ingerenza intollerabile, alla faccia dei Patti Lateranensi, pretendendo di influenzare il voto dicendo agli italiani di non esprimere preferenze per chi sostiene la legge.

Comprendo la necessità dei chiesaroli di avere sempre nuovi bambini a disposizione (stì cosetti crescono a vista d'occhio e poi non si sa più che farne) ma a tutto c'è un limite. Soprattutto perchè l'invito del cardinale è assolutamente pretestuoso: dal momento che si vota per le regionali e le comunali, dovrebbe sapere bene che queste decisioni si prendono a livello parlamentare e non locale. Quindi, in buona sostanza, anche se non lo dice espressamente, il cardinale invita i laziali a non votare per Emma Bonino, a suo tempo motore della legge sull'aborto, ma di esprimere la preferenza in favore della familista signora Polverini e dei suoi sostenitori, molti dei quali neo o vetero-fascisti. Ma forse Bagnasco non è stato informato che anche il presidente più filovaticanista degli ultimi 150 anni, e capo della signora Polverini, nel suo curriculum non ha solo ripetuti divorzi e interminabili scappatelle ma anche un aborto, condiviso con la ex moglie Veronica. E se pure qualcuno gliel'ha detto credo faccia lo stesso poca differenza. In Vaticano temono soprattutto che la Loro Regione, il Lazio, possa finire nelle mani di una governatrice dichiaratamente laica. Con Emma Bonino alla guida del Lazio avrebbero meno possibilità di tutelare i loro affari romani.

Non credo che Bagnasco vada per blog ma se qualcuno di voi lo conosce può essere così cortese da riferirgli che sarà credibile su certi discorsi solo quando si sarà fatto impiantare utero con ovaie e vagina, saprà cosa voglia dire portare avanti una famiglia con ottocento euro al mese e si sarà fatto ingravidare? Nell'attesa che taccia, per cortesia, e non si arroghi il diritto di decidere al posto delle donne.

(23/3/2010)