sabato 21 aprile 2007

Claudio Baglioni a Milano - 21 aprile 2007 - Tour Tutti Qui


C'è un pò di delusione tra le migliaia di fans che sgombrano il Forum di Assago, alle porte di Milano, subito dopo la mezzanotte di sabato sera. Claudio ha appena terminato un altro concerto del tour Tutti Qui, l'ennesimo grande successo, eppure non c'è stata nessuna delle sorprese ventilate fino al pomeriggio dell'evento. La coda del tour, con le date aggiunte all'ultimo momento per soddisfare l'enorme richiesta del pubblico, ha assunto il titolo dovuto di Gran Finale, e Claudio aveva lasciato capire che per ogni concerto ci sarebbe stato un fuori programma per celebrare assieme il grande successo del tour. A Bologna c'è stata la partecipazione straordinaria di Gianni Morandi, a Firenze Claudio è comparso tra il pubblico prima dell'inizio ufficiale del concerto per eseguire qualche brano accompagnandosi solo con la chitarra. A Milano purtroppo non c'è stato nulla di tutto questo. Il concerto nudo e crudo, con la solita collaudata scaletta. Eppure chi crede che si sia trattato di un banale concerto resterà ulteriormente deluso perchè nessun live-act di Claudio Baglioni, seppure inserito in un tour routinario, è solo un concerto. Ma andiamo con ordine.
Alle 17 c'è già una discreta fila all'ingresso riservato ai clabber, gli iscritti all'associazione culturale Clab, il fan club ufficiale di Claudio Baglioni, che hanno il diritto di assistere alle prove del concerto. Secondo il sito ufficiale del cantante l'ingresso è previsto alle 17.30, ma gli uomini della security aprono le porte alle 18.30, e dopo un controllo rigidissimo dovuto a misure antiterrorismo ("Hai bottiglie d'acqua in borsa? Allora dammi il tappo!") ci guidano verso la tribuna vip del Forum.

Il palasport è in penombra, Claudio Baglioni è già lì, sul parterre, ed accompagnandosi alla chitarra esegue Buona Fortuna, canzone simbolo di questo tour, come se volesse accompagnarci idealmente verso le poltroncine. La sua presenza manda in palla buona parte dei fan che inciampano per le scale, si bloccano, non fanno defluire gli altri. L'ironia di Claudio fa sì che subito dopo intoni fuggevolmente Dov'è Dov'è, canzone manifesto del Baglioni braccato dai fan e dai giornalisti, dopodichè raggiunge il palco, posto al centro del parterre come accade ormai per ogni sua tournè nelle strutture al chiuso fin dal 1992, e col gruppo intona Sono Io, E Adesso La Pubblicità e Tutto in Un Abbraccio. Claudio scambia qualche parola coi fonici, non gli piace il ritorno della sua voce, che a noi sembra perfetta, ma nonostante sia un perfezionista appare rassegnato a non ottenere il risultato desiderato.
In coda all'ultimo brano si avvicina al pubblico, canta gli ultimi versi a pochi metri da noi, poi si concede alle strette di mano, agli abbracci, a ritirare bigliettini: "C'è posta per me?" Chiede ironicamente.
Una ragazza cerca, senza successo, di regalargli un mazzo di rose blu. Alla fine dei saluti riguadagna il palco e da lì ci augura un buon sabato pomeriggio. "Non so se vi ricorda qualcosa", commenta ridacchiando, dopodichè lascia il palco prendendo in giro Donella, sua collaboratrice e moglie del musicista Paolo Gianolio, chiedendole se abbia arricciato i capelli prendendo una scossa elettrica.
La pausa in attesa del concerto.
Chi mangia, chi va curiosando nel Forum, chi segue il dvd "Quelli Degli Altri Tutti Qui" diffuso dagli schermi che riempiono la struttura del palco, chi immortala addetti alla security che credono di essere Hulk Hogan...
Le 21, ora d'inizio, arrivano in un soffio. Il Forum è pieno. Claudio di solito è puntuale come un cronometro ma qualcosa va storto ed alle 21.15 scopriamo il motivo del ritardo. Dai camerini escono, per raggiungere dei posti riservati, prima Fabio Fazio, amico di vecchia data di Claudio, accompagnato dal fido regista Paolo Beldì, e dopo poco Afef, senza il Tronchetto della Felicità, che si lamenta per i posti riservati, cerca di cambiarli con altri e che se ne andrà un'oretta prima della fine del concerto. Sono stati senz'altro loro che hanno tenuto impegnato Claudio fino a quel momento. Infatti alle 21.20 la macchina da spettacolo si mette in moto. Per la natura del palco Claudio deve raggiungerlo necessariamente attraversando il parterre, occupato dalle poltroncine del pubblico, e la security crea un diversivo lasciando credere che Baglioni comparirà da una determinata uscita. La folla si accalca attorno ai ragazzi della sicurezza mentre, a palasport buio, Claudio compare sul palco proprio travestito da addetto alla sicurezza, impugnando una torcia elettrica proprio come gli altri. Con la stessa torcia illumina uno alla volta tutti gli strumenti presenti sul palco e in un crescendo musicale il concerto si avvia con la sua sigla naturale: Tutti Qui.
Claudio è raggiunto anche dagli altri musicisti del gruppo ed alla fine del primo brano si libera della giacca e attacca subito Strada Facendo,

alla quale segue Noi No.



Con la chitarra impugnata alla fine del brano precedente Baglioni intona una versione molto dolce e meno rigorosa (rispetto all'originale) di Avrai, brano dedicato nel lontano 1982 al figlio Giovanni. E' la volta del primo medley, sotto il segno dell'Aria, composto da Porta Portese, A Modo Mio, Signora Lia, W l'Inghilterra,
Notti,
e Serenata in sol.


Dopo la scarica di adrenalina è la volta di ritmi più appassionati: Mai Più Come Te ed Amori In Corso fanno sognare i cuoricini innamorati,
la successiva Poster,
riarrangiata come un tango alla Piazzolla, si fa ricordare soprattutto per i passi di danza che Claudio accenna con l'asta del microfono. L'esecuzione sottolinea una volta di più non solo l'assoluta incapacità di invecchiare che hanno le canzoni di Claudio Baglioni, e quanto siano duttili nell'adattarsi ad arrangiamenti sempre nuovi pur restando loro stesse, ma anche che stiamo assistendo ad un concerto tenuto non solo da un artista capace di grandi composizioni ed altrettanto grandi interpretazioni, ma capace anche di mettere assieme band composte da musicisti eccezionali che, seppur provenienti da background diversi, riescono ad amalgamarsi alla perfezione, diventando l'ideale collante dei brani di Claudio. Senza soluzione di continuità è la volta del secondo medley, sotto il segno dell'Acqua, che comprende Con Tutto L'Amore Che Posso, Io Dal Mare, Ragazze Dell'Est, Domani Mai, Quei Due ed Acqua Dalla Luna.
Gli ultimi rulli di tamburo di Acqua Dalla Luna diventano i primi del capolavoro del 1977 Quante Volte, che come sempre è conclusa dall'ovazione del pubblico.
L'urlo di gioia dei fan è l'attacco ideale della tiratissima Sono Io, brano che dà il titolo all'ultimo album di inediti di Claudio.

Buona Fortuna, che vede Claudio in frac, eseguita all'inizio da solo (a cappella) e conclusa col gruppo al completo è sottolineata da un giochino di prestigio semplice ma molto efficace: Claudio tira fuori dal petto delle ideali lucciole rosse che lancia verso il pubblico, le quali compaiono e scompaiono dalle sue mani. Giochino forse suggeritogli dal famigerato prestigiatore Casanova, ormai sodale del Nostro.
Arriva adesso il medley nel segno dell'elemento Terra, coi brani Ragazza Di Campagna, I Vecchi, Un Pò Di Più, Fotografie, Vivi
e Le Vie Dei Colori. Se Sono Io era stata un successo con Cuore D'Aliante è l'apoteosi ed anche E Adesso La Pubblicità riscuote il consueto clamoroso successo. Con Notte Di Note, Note Di Notte si torna ad atmosfere più intime ma è subito la volta del medley più stringato e ritmico, sotto il segno del Fuoco, composto da Dagli il via, Un Nuovo Giorno O Un Giorno Nuovo, Io me ne andrei, Quanto Ti Voglio, Bolero, Grand'uomo.
Con Cinque Minuti E Poi è di nuovo amore, ma stavolta quello anni Sessanta di Maurizio Arcieri, cantante che ha composto ed interpretato per primo il brano che Claudio ha riproposto nella sua recente raccolta di cover, mentre con Via si torna di nuovo a portare il cuore a pulsazioni accelerate. I quattro elementi dei medley precedenti si riuniscono idealmente in un fattore nuovo, racchiusi dentro l'essenza dell'Uomo Baglioni, e con il medley Storia Claudio ha la possibilità di mettere in fila alcuni dei suoi più grandi successi: Questo Piccolo Grande Amore,

Amore Bello, E Tu,
Sabato Pomeriggio, Solo, E Tu Come Stai, mentre sugli schermi compare una raccolta fotografica di Claudio che abbraccia tutta la sua vita.

Io sono qui vede la collaborazione, per le note introduttive, di ben 11 chitarre, una per musicista,


ma è la successiva Mille Giorni Di Te E Di Me

che ottiene l'applauso più lungo e caldo della serata: Claudio non riesce a cantarla senza farsi coinvolgere ed il pubblico se ne accorge ogni volta e ricambia immancabilmente le emozioni. L'artista in quest'occasione regala al suo pubblico l'inchino di ringraziamento più profondo e persino i suoi musicisti ne applaudono l'interpretazione.

Secondo un copione ampiamente rodato il concerto si conclude con La Vita E' Adesso, lievemente accorciata su un finale altrove tirato più per le lunghe, ma la mezzanotte è trascorsa da ormai venti minuti ed i suoi "anziani musicisti" (battuta sua) hanno bisogno di riposare. Comunque Claudio non si risparmia ed invita tutto il Forum a "Saltare Sulla Vita" sulle note finali del suo capolavoro.

Non fa economia neanche sui ringraziamenti, sentiti ed ampiamente ricambiati. Milano ha visto realizzarsi un nuovo vero evento live di Claudio Baglioni e può esserne orgogliosa. La delusione per le mancate sorprese passa in una manciata di secondi, quello che resta è il ricordo per l'ennesimo grande concerto.
(21/4/2007)

2 commenti:

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