domenica 22 aprile 2007

Gran Pavesi: una giornata col Papa

C'è stato un gruppo di amici, domenica scorsa, che ha pensato bene di andare a visitare Pavia.
"Ma c'è il Papa!" Ha commentato qualcuno. "Troveremo traffico e strade chiuse."
"Macchè" ha risposto qualcun altro. "C'è stato sabato, domenica va a rompere le balle alle monache di clausura e poi torna a Roma da Georg."
E così il gruppo di amici affronta i circa 50 km di strada che li separa da Pavia speranzoso di non fare brutti incontri. Arrivato sul posto il gruppo nota subito qualcosa che non va: ci sono transenne dappertutto. Si chiede ai vigili che presidiano una strada chiusa al traffico se si possa posteggiare l'auto da quelle parti e loro rispondono gentilmente: "Di qui è già passato, potete pure parcheggiare."
E subito qualcuno commenta: "Ma non doveva essere fuori città oggi?"
No, non è fuori città.
E' qui.
Da qualche parte.
Pavia è in stato d'assedio.
Cerchiamo di dimenticare il clima di calamità naturale che grava sulla zona e per dare un senso alla giornata cominciamo a fare i turisti.
Pavia è splendida e qualcuno pensa addirittura di trasferircisi, forte anche della convinzione che prima di moltissimi anni difficilmente un Papa tornerà in città. A parte le torri, i palazzi storici, i ponti sul fiume Ticino, l'università che ha visto tra i propri docenti Ugo Foscolo o Lazzaro Spallanzani, i punti di interesse sono tanti. Per esempio c'è il folkloristico trenino che fa fare la visita della città:

Nelle chiese ci sono i santi più sexy del mondo. Qui è raffigurato il patrono delle autostoppiste:

Ci sono localini molto trendy dal nome accattivante:
Ma soprattutto Pavia si dimostra città operosa dedicando importanti monumenti non solo ai soliti generali o imperatori romani ma anche a figure molto più vicine all'etica del vero lavoro. Qui il monumento alla lavandaia:
Esattamente di fronte quello all'abusivismo edilizio creativo:
Ma nonostante i molteplici richiami dell'arte la figura del Pastore Tedesco incombe sulla nostra visita!
Non c'è angolo della città che non ci rammenti il pericolo che gravita sulle nostre teste. Il sindaco e la giunta comunale di Pavia, i Gran Pavesi al completo, le hanno pensate tutte per avvertire i cittadini e per scongiurare il rischio di un incontro ravvicinato col Papa. Non c'è vetrina di negozio che non lanci segnali di allarme!
Ad esempio le librerie espongono solo l'ultimo bel tomo del Papa:
Le boutique più chic affiggono foto segnaletiche spacciandole per locandine promozionali:

I negozi di casalinghi lanciano avvertimenti neanche troppo velati mimetizzandoli goffamente tra piatti e bicchieri:

I negozi di modellismo, meno diplomaticamente, espongono solo statuine di soldati nazisti:
I ristoranti fingono di accettare improbabili nuovi tipi di lunch ticket: i "Viva il Papa"!

La famosa pellicceria Annabella, accanto a pelli di animali morti cucite assieme, espone la foto del Papa vivo con addosso risvolti bianchi di animali morti. Un amico del gruppo fa notare, tra il divertito e l'inquieto, che in questa foto ha l'espressione di un bambino che abbia appena rubato le caramelle:
Il comune ad ogni metro di strada ricorda ai cittadini di non abbassare la guardia, esponendo il ritratto del Papa o i suoi simboli:

E soprattutto, per evitare che il vignaiuolo possa venire a contatto coi cittadini pavesi ha sparso per la città, tra la perplessità dei passanti, migliaia di transenne:




Ed ha fatto saldare tutti i tombini della città, per evitare che i cittadini, spaventati, cerchino vie di fuga non propriamente ortodosse che possano metterne in pericolo l'incolumità:


Nel caso in cui il contatto si rendesse inevitabile ci sono, sempre all'erta, numerose squadre di intervento del 118 sparse per tutto il territorio cittadino:
I cestini dei rifiuti sono stati tutti rimossi, per evitare che il Papa possa lasciare in città fazzolettini sporchi o altri resti personali. Nella foto, il mio cane Joy constata di persona che non vi siano odori sospetti.
E soprattutto è stata perfidamente predisposta una postazione d'eccezione affinchè il vescovo di Roma possa parlare ai cittadini pavesi:
Perfidamente perchè dal punto di vista dell'oratore la prospettiva del cavallo è questa:

Intorno alle 19, felici di essere riusciti a completare la visita senza incrociare il teutonico, raggiungiamo le nostre auto. Carichi di adrenalina per lo scampato pericolo. Decidiamo di rifarlo qualche altra volta, di organizzare gite fuori porta che regalino anche l'ebrezza della sopravvivenza. Domenica prossima tutti a Cologno Monzese, con l'obiettivo di non incontrare nessuno di Mediaset!




(22/04/2007)

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