venerdì 30 marzo 2007

Berlusconate e Casinate


Berlusconi ha parlato all'assemblea dei parlamentari della CdL per istruirli, come fa periodicamente, su quello che devono pensare. Tra le altre cose ha sostenuto che se cadesse il governo Prodi gli Usa ne sarebbero contenti. Ragione di più per farlo durare, aggiungo io.
Berlusconi teme come la morte che l'Italia possa essere troppo indipendente dall'America, fare una politica estera autonoma inserita nel progetto europeo. Per lui forse è logico che, chiunque sia eletto, le decisioni per gli italiani debbano essere prese da Bush per la politica estera e dal Papa per quella interna, come se l'Italia non abbia abbastanza maturità per decidere da sola cosa fare del proprio destino.
Inoltre ovviamente sua Silvità non ha trascurato il vero argomento del giorno per la CDL, ossia la sua spaccatura interna. "Quello che Casini deve capire è che il grande centro esiste già e si chiama Forza Italia. La stagione di Craxi che fa l'ago della bilancia è finita". Casini replica che "Craxi è stata una grande personalità e che il paragone non lo indigna affatto." Volevo ricordare a Berlusca che se la stagione di Craxi non fosse finita lui non avrebbe avuto bisogno di buttarsi in politica. Della risposta di Casini (nomen omen) ne facevamo volentieri a meno. Se il paragone non lo indigna presuppongo che stia mettendo su casa anche lui ad Hammamet, in vista di tempi peggiori.

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