venerdì 9 febbraio 2007

Claudio Baglioni e il cinema


Cinema e musica sono due arti ben distinte che si intrecciano continuamente, ma mentre è assai frequente che la musica si insinui nel cinema diventandone addirittura fondamento irrinunciabile (basti pensare quanti film, e non solo musicali, sono ricordati soprattutto per la colonna sonora) è molto più raro che il cinema diventi motivo di ispirazione per opere musicali autonome. Mi tornano in mente "Hollywood Hollywood", concept album di Roberto Vecchioni interamente dedicato alla settima arte, ed una manciata di canzoni dedicate a singoli personaggi come "Anna Verrà" e "Nannarè", rispettivamente di Pino Daniele e Gianni Togni (entrambe dedicate ad Anna Magnani), "Fellini" di Antonello Venditti, "Marilyn" di Riccardo Cocciante e poche altre.
All'interno del panorama della musica italiana, l'artista che più di tutti si è lasciato trasportare dal fantastico mondo della celluloide è sicuramente Claudio Baglioni. Da sempre appassionato di cinema, Baglioni fin dai primi dischi ha sempre cercato di utilizzare uno stile letterario, nella stesura dei suoi testi, che richiamasse il linguaggio cinematografico. Dialoghi drammaturgici (vedi il parlato all'inizio di "Se Casomai"), rumori di fondo (come ad esempio la composizione del numero telefonico di "Notte Di Natale") sono solo la punta dell'iceberg, il cinematografismo (perdonate il brutto termine) di Baglioni è nella concezione stessa dei testi. La grande forza evocatrice delle parole delle sue canzoni trova una spiegazione proprio nella apparente semplicità e schematismo dei versi. Da sempre Baglioni ha raccontato storie di vita comune adottando un linguaggio strettamente imparentato con quello cinematografico che ha trovato la sua massima espressione nei due concept-album quasi musical "Questo Piccolo Grande Amore" e "Gira Che Ti Rigira Amore Bello", album che potrebbero essere trasposti in opera filmica senza dover subire modifiche di sorta. Del primo si sussurra addirittura che sarà tratto a breve realmente un lungometraggio, mentre del secondo a suo tempo fu realizzato un mediometraggio trasmesso dalla Rai.
Ma anche in album che sono semplicemente raccolte di canzoni e non opere concept si avverte nel linguaggio un descrittivismo a volte esasperato che si fa insostituibile mezzo per narrare sentimenti: canzoni come "Signori Si Chiude", "Quei Due" o "Ancora La Pioggia Cadrà" apparentemente sono solo descrizioni di gesti, movimenti, sguardi, eppure comunicano emozioni, paure, angosce con una efficacia senza eguali. Tutta la passione che Baglioni nutre per il cinema esplode però in "Io Sono Qui", album strutturato come un vero e proprio film in quattro parti i cui intermezzi introduttivi dei brani sono scritti secondo il vero linguaggio adoperato per la stesura delle sceneggiature. Linguaggio del quale Baglioni è diventato padrone anche perchè è stato sposato con Paola Massari, che aveva nel curriculum un diploma di segretaria di edizione cinematografica.
Nel cinema vero e proprio Baglioni ha avuto piccole esperienze, non tutte insignificanti. Il suo primo vero importante appuntamento discografico è stato la realizzazione della colonna sonora del film "Fratello Sole Sorella Luna". Baglioni all'epoca era impegnato nella lavorazione di "Questo Piccolo Grande Amore" ed accettò di cantare le canzoni del film (scritte dal musicista Riz Ortolani) quasi di malavoglia. Per lui rappresentava una sgradevole distrazione dal lavoro nel quale riponeva tutte le sue speranze di musicista ma dovette capitolare di fronte alla pressante richiesta della Rca che aveva un forte interesse a far aumentare la popolarità di un cantante che era costato già molto in termini di investimenti ma che non aveva ancora reso secondo le aspettative. Baglioni si appassionò man mano al progetto e finì per apprezzare le composizioni realizzate da Ortolani. Della colonna sonora facevano parte anche brani di Donovan (all'epoca uno dei cantanti anglosassoni più popolari), tra l'altro i preferiti da Baglioni, ma questi ultimi vennero quasi tutti sacrificati in fase di montaggio. Ma non è questa l'unica esperienza puramente cinematografica di Baglioni: nello stesso periodo compose il brano "In Viaggio" per il film-tv (per la verità all'epoca si chiamavano originali televisivi, per distinguerli dai romanzi sceneggiati che erano trasposizioni di opere letterarie) "Indagine Sulla Scomparsa Di Un Fisico Atomico", ispirato alla scomparsa del fisico Ettore Majorana, e dal regista Leandro Castellani ottenne anche un breve ruolo come attore (per la verità nulla più di una semplice comparsata) che resta finora l'unica esperienza recitativa di Claudio Baglioni. La colonna sonora, tra l'altro bellissima, del film era stata curata dai fratelli Guido & Maurizio De Angelis (per intenderci quelli che con lo pseudonimo di Oliver Onions hanno composto e cantato le canzoni popolari di Sandokan e Per Grazia Ricevuta) ed è forse in questa occasione che Baglioni stringe un rapporto di amicizia con Guido De Angelis, che successivamente suonerà tutte le chitarre dell'album "Gira Che Ti Rigira Amore Bello".
Altri brani di Claudio compaiono spesso in pellicole ambientate negli anni Settanta (particolarmente toccante è l'inserimento strategico di "Questo Piccolo Grande Amore" in una scena clou dell'opera di Marco Risi "Un Ragazzo E Una Ragazza") ma il film nel quale le sue canzoni hanno quasi un ruolo da protagonista è "Cominciò Tutto Per Caso" di Umberto Marino, nel quale Raul Bova è un idraulico fans di Claudio Baglioni (la sua stanza è tappezzata di poster del cantante) che vive una contrastata storia d'amore con una colf filippina che condivide la sua stessa passione musicale.
La passione che Claudio Baglioni nutre per il cinema inoltre pare portare molta fortuna a tutti gli operatori della settima arte che hanno avuto l'occasione di lavorare per lui. Qualche esempio? Nel 1974 Vangelis si occupa della produzione e degli arrangiamenti di "E Tu" e qualche anno dopo vincerà un premio Oscar per la colonna sonora di "Momenti Di Gloria"; l'anno dopo, nel 1975, Baglioni realizza "Sabato Pomeriggio" con la collaborazione dell'arrangiatore, produttore e compositore Luis Enriquez Bacalov, che vincerà anch'esso un Oscar, stavolta col film "Il Postino" di Massimo Troisi; nel 1985 il videoclip di "La Vita E' Adesso" (girato come sigla iniziale dello show di Baudo "Serata D'Onore") è diretto da Gabriele Salvatores, che dopo pochi anni vincerà un premio Oscar col film "Mediterraneo".
Altre brevi curiosità filmico-musicali:
- "Dov'è Dov'è" è introdotta dal recitato di Oreste Lionello, desiderato per la canzone più per le sue qualità di doppiatore di Woody Allen che non per richiamare atmosfere da Bagaglino;
- da "Ad Agordo E' Così": "stasera tutti al cinema sociale / settimana un pò speciale / c'è la serie con Totò";
- i film preferiti di Baglioni sono: "Harold & Maude", anche perchè vanta una colonna sonora composta da Cat Stevens, uno dei suoi musicisti del cuore, ed "Il Sorpasso" di Dino Risi, con un grandissimo Vittorio Gassman;
- nel film "Per Amare Ofelia" Renato Pozzetto imbandisce un romantico pic nic per Giovanna Ralli nella ridente cornice di un cimitero ed aprendo un thermos offre alla sua partner "melanzane alla Claudio Baglioni" (tuttora resta ignota la ricetta);
- uno dei film più riusciti di Giovanni Bertolucci, fratello del grande Bernardo, si intitola "Amori In Corso", e la citazione è più che evidente;
- Baglioni è l'unico personaggio che abbia danzato pubblicamente con Claudia Cardinale sulle note della colonna sonora verdiana de "Il Gattopardo", richiamando il celebre valzer del capolavoro di Visconti nel quale l'attrice balla con Burt Lancaster. L'evento si è consumato nel corso della prima puntata dello show tv "L'Ultimo Valzer", del quale Claudio era protagonista assieme a Fabio Fazio;
- uno dei raduni Clab più emozionanti ha avuto luogo proprio nella culla del cinema italiano, ossia Cinecittà, sfruttando le scenografie allestite per vere produzioni cinematografiche, tra le quali quelle realizzate per "Gangs Of New York" di Scorsese.
(9/2/2007)

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