domenica 14 febbraio 2010

Frate Cocozziello e il figlio del notaio


Striscia La Novizia

Settimanale d'informazione pretesca a cura di Fra' Ciccio Da Pozzuoli

Cari figliuoli, il nostro editore ci ha regalato lo spazzio dummenicale per aprire una finestra d'informazzione pretesca anche in questa terra di scommunicati, esattamente come fa con la Rai, che per grazzia di Ddio la dummeneca pare proprio TeleVaticano.
Approfitto subbito per parlare di una cosa che mi sta veramente a cuore e che anche il Santo Babbo SS (Sicuramente Santo) Razzinghèr ha discusso poco tempo fa. L'argomento sono le zuzzarie che la gente fa con le criature, cioè coi bambini. Si dice che anche i preti fanno queste cose, ma dico io: vi pare mai possibile che un prete, con tutti i problemi che già tiene, con tutta la fatica che deve fare dalla matina alla sera, si deve prendere pure la briga di molestare 'e ccriature? Ma stiamo scherzando? Per questo motivo vi voglio riportare qui un breve memoriale che tempo fa ho scritto in difesa di un confratello accusato di fare le schifezze con un'anima innocente, ma il confratello era più innocente di lui.


Frate Cocozziello da Scapece era solito frequentare i campi vicini all'ippodromo di Agnano per cogliere cicoria e friarielli. Quella non è una zona ben frequentata ma Frate Cocozziello era accompagnato dal Signore e se ne sbatteva il cordone se sulla sua strada poteva incontrare malintenzionati o anime dannate. In una di queste passeggiate pomeridiane, in un giorno che aveva finalmente schiarato sereno dopo un periodo di pioggie che Dio la mandava, Frate Cocozziello, tra i friarielli ed i puparulilli, proprio un mezzo a un pantano, si trovò annazi un ruospo, ma un ruospo gruosso e brutto che quasi gli veniva un giramento di capo. Appena il ruospo si vide di fronte il sant'uomo invece di scappare zompando, come un qualunque ruospo avesse fatto, arapì la vocca e invece di cacciare i versi dei ruospi (braa braa, craa craa o chi cazz 'o sape comme fanno i ruospi) parlò propretamente come averebbe fatto un bravo cristiano:
"Santo monaco salvami ti prego!" Disse il ruospo. "Quello che vedi davanti a te non è un brutto ruospo o una ranavottola zezzosa! Io sono il signorino Emanuele Filiberto, figlio del ricco notaio Goldone di Torre Annunziata! Una malefica strega di Beneviento mi ha trasformato in questa schifezza di bestia perchè non mi sono voluto sposare quella marcoffia della figlia! Solo tu, santo monaco, con la tua purezza d'animo puoi salvarmi!"
Il povero frate Cocozziello, nel sentire che il ruospo parlava, quasi gli pigliava un disturbo all'intestino. All'inizio non capiva se sentiva quelle parole perchè si stava scimunendo tutto d'un tratto o se quel ruospo era veramente affatturato. Ma la paura di trovarsi annanzi una creatura malvagia se ne andò presto, tanto strazianti e accorate erano le richieste d'aiuto del ruospo, che chiagneva e si sbatteva come un primario che gli hanno arrubbato la Porche. Accussì, il santo monaco, forte perchè protetto dal Signore, prese il brutto ruospo e se lo mise nella borza assieme ai friarielli e alle erbette con cui faceva infusi, liquori e sigarette simpatiche.
Arrivato al convento, e qui forse sta il suo unico errore, si guardò bene di dire ai confratelli quello che era successo, avendo forse la paura che gli altri non avrebbero creduto al suo racconto, e si andò subito a chiurere nella sua celletta, portandosi appresso la borza col ruospo annascunnuto dentro. Una volta soli, frate Cocozziello liberò il ruospo, lo posò delicatamente sul suo letto e gli domandò:
"Signorino Emanuele Filiberto, come può questo povero munaciello aiutarti a ritrovare la tua forma originale?"
Ed il ruospo rispose: "Visto che la fattura mi è stata cunzignata da una stregaccia da cuore nero, ho bisogno di sentire un cuore puro come il tuo. Solo accussì pozzo riturnare ad essere il figlio di papà che ero primma."
E accussì il povero munaciello, innocente come una criatura ed ignaro di quello che sarebbe succieso appriesso, si levò la ruvida tonaca da frate cercatore e, tutto ignudo come Iddio l'ha fatto, si stennette sul lietto e si posò, anche se con un poco di schifo, il brutto ruospo sul torace peloso.
Il ruospo, nel calduccio dei peli del monaco, ritrovò serenità e posò una recchia sul suo petto per sentire il battito del cuore puro.
Non appena sentì i primi colpi, tanto era puro e innocente il frate, all'intrasatto, senza neanche dire bi e ba, il brutto rospo si trasformò in un ragazzo che non poteva tenere più di 15-16 anni, biondo e dalla pelle rosa, chiaramente figlio di una casata altolocata, tanto era aggrazziato e gentile nei modi, quasi effemminato. Ecco, proprio in quel momento, non appena la trasformazzione si era compiuta, e il ricco ragazzo non aveva neanche avuto modo di rendersi conto di quello che era tornato ad essere, nella cella entrarono i Carabinieri, chiamati chissà da quale anima maliziosa che aveva sentito le voci nella stanzetta del santo frate. E potete immaginare quello che avevano potuto pensare gli onest'uomini dell'Arma, nel trovarsi davanti lo spettacolo pietoso di un monaco ignudo, a letto, con addosso un ragazzo ignudo anch'esso.
Ecco Vostro Onore, questa è la versione della difesa!

Come vedete, signori cari, ci vuole poco perchè un povero Cristo, portatore sano di tonaca, pozza sembrare quello che non è. Per questo, quando sentite voci malizziose su frati e preti zuzzusi, prima di arrivare alle conclusioni sbagliate, pensate sempre che potrebbe trattarsi di qualcheduno che ha un ruospo sullo stommaco.
Buona dummeneca, pace e bene!

Fra' Ciccio Da Pozzuoli
(14/2/2010)

4 commenti:

samiehttp://theobserver.splinder.com ha detto...

ahahahah...spassosissimo per quanto l'argomento di fondo sia piuttosto delicato e spinoso :-D

Marisa ha detto...

"Signori della Cotte, Signo Ggiuddici, oggi in questa sede si sta consumando un processo che definirei inusuale.
Un processo in cui non si ggiuddica un colpevole ma una vittima."
"Avvocato Messina, il suo cliente ha ucciso un corriere della droga per rubargli 50 kg di droga"
"E Allora? Frank Serpico ha fatto fuori un paio di corrieri della droga, allora vogliamo fare un processo a Frank Serpico?
No! Se condanniamo quest'uomo che cosa dobbiamo dire allora di questi che abbandonano i cani per strada, di questi che passano con le scarpe dopo che hai appena lavato per terra.... ma dico, che cosa volevate che lasciava per strada 50 kg di cocaina e se poi passava un ragazzino e la raccoglieva, ci rendiamo conto di che piaga è la dgroga per i giovani?
Ma come vietiamo la dgroga leggera e poi lasciamo 50kg di cocaina vicino alle altalene nei ggiardini pubblici?
Chi siamo noi per dire chi è Caino e chi è Abele? Chi siamo noi chi è Dolce e chi è Gabbana?
Chi siamo noi per dire chi è Tizio e chi è Caio se poi c'è anche Sempronio?"
(by Fiorello)
Povero fraticello!!!!

unodicinque ha detto...

proprio oggi pensavo la stessa cosa guardando il TG2: pare teleVaticano!!
PS: grazie per la visita!

Sara ha detto...

Accipicchia! mi ci vuole una settimana di ferie per leggere questo post...e per capirlo! Ciao, ciao! Sara