venerdì 27 aprile 2007

Mastella, una garanzia


Non bastava avere avuto il governo Berlusconi? Non bastava avere un Papa come il Pastore Tedesco? Non bastava avere un guardiano del mondo come Bush? Dovevamo proprio avere anche Mastella come ministro della Giustizia di questa sempre-meno-Repubblica?

Alla Camera dei Deputati (deputati da noi a rappresentarci, se lo ricordassero ogni tanto...) è passata la tristemente nota Legge Mastella, che in sostanza mette il bavaglio ai giornalisti, specie quelli che si occupano di cronaca giudiziaria. In sostanza, se la legge dovesse passare anche al Senato, in Italia non si potrà più pubblicare alcuna notizia che riguardi intercettazioni relative ad un processo, fino alla conclusione del processo stesso. Intercettazioni, lo ricordiamo, che sono pubbliche e quindi consultabili da qualunque libero cittadino.

Apparentemente la legge serve a tutelare la privacy di cittadini non condannati e a non rendere semplici indagati subito colpevoli, ma come dice giustamente Marco Travaglio: "fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl, Gnutti e Consorte ad accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca. Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né processati".

Se poi si considera che in Italia i processi semplicemente non si concludono mai perchè spesso interrotti da rinvii, indulti, amnistie, prescrizioni, con questa legge potremmo non sapere mai se il nostro deputato eletto sia un ladro o se il nostro vicino sia un pedofilo da cui guardarsi. Se qualcuno avesse voglia di dire a Mastella quello che pensa di lui e della sua legge può farlo all'indirizzo e-mail: mastella_m@posta.senato.it

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