giovedì 22 marzo 2007

Sacra Bibbia


Un caro amico molto devoto della parola di Dio mi ha ribadito per l’ennesima volta che secondo la Bibbia l’Omosessualità non è voluta dal signore. Lo ricorda san Paolo nei suoi epistolari forte di un versetto del levitico (18:22) secondo il quale l’Omosessualità è considerata abominio e non può essere tollerata in nessun caso.
Pur essendo ateo ho voluto approfondire la faccenda e sono andato a rivedermi un po’ di articoli relativi ed addirittura un po’ di bibbia, almeno per capire di cosa mi stessero parlando. E così, nel libro del levitico (18:22, per l’appunto) ho trovato la seguente prescrizione: “Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è abominio.” Premesso che due persone omosessuali che facciano sesso non lo fanno esattamente come lo si farebbe con una donna, e già questo potrebbe vanificare il divieto dell’omosessualità (per le lesbiche già è un po’ più complicato trovare una scappatoia), non mi sono fermato qui e nel levitico ho trovato altri divieti molto interessanti che ogni buon cristiano dovrebbe rispettare alla lettera come il precedente, pena le fiamme eterne dell’inferno.
Infatti sempre nel levitico (1:9) si ricorda che qualora si accenda un fuoco sull’altare sacrificale per ardervi un toro questi produrrebbe un profumo soave per il signore. Ma il signore lo sa quanto costa un toro al mercato corrente? E lo sa che se pure lui ne gradisca il profumo di arrosto i miei condomini potrebbero chiamare i vigili urbani per il fumo eccessivo? E se arrivano i vigili posso mandarli a quel paese adducendo come spiegazione che sto solleticando le narici del signore? Il signore non si accontenterebbe di una bistecca alla fiorentina?
Al capitolo 15 (19-24) si raccomanda di non avere contatti con donne qualora avessero le mestruazioni. Premesso che mia sorella è quasi sempre incinta, anche se devo darle un bacino sulla guancia devo premurarmi di chiederle se per caso si trovi in quei giorni? Non si potrebbe obbligare le donne a risiedere in un recinto nei giorni del ciclo, in modo da evitare ogni rischio per i sani maschi fedeli del signore?
l capitolo 25 (44) si afferma anche che si possono avere degli schiavi, maschi o femmine, purché siano stati acquistati in nazioni straniere. Per fortuna in Italia c’è una forte importazione di extracomunitari, ma questi dannati senza dio anche per fare il più umile dei lavori pretendono di essere pagati! Credo che siano prima da convertire per far loro accettare con serietà questa missione di vita. Inoltre, chi garantisce che si tratti effettivamente di schiavi provenienti dall’estero? Il Ministero della Salute non potrebbe obbligare la grande distribuzione a marchiare gli schiavi con un bollino di provenienza come accade per i capi di bestiame?
Un altro abominio, sempre secondo il levitico, capitolo 11, (10), sarebbe mangiare crostacei. Considerando che in moltissime famiglie italiane cattoliche alcuni dei piatti di rito del cenone di Natale sono i gamberoni, le linguine all’astice e l’aragosta, come mai il Vaticano ci ricorda ogni giorno che l’omosessualità è male mentre non spende una parola per la strage degli abominevoli gamberi natalizi?
Al capitolo 21, versi 17-23, lo stesso libro afferma testualmente - "L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: Nelle generazioni a venire nessun uomo della tua stirpe che abbia qualche deformità s'accosterà per offrire il pane del suo Dio; perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né colui che ha una deformità per difetto o per eccesso, o una frattura al piede o alla mano, né il gobbo, né il nano, né colui che ha una macchia nell'occhio, o ha la rogna o un erpete o i testicoli infranti." Insomma il levitico in maniera molto poco spirituale pone dei limiti fisici molto seri alle persone che possano officiale i riti sacri, e credo che questo valga anche per chi oggi dice messa. Se è parola di dio non si discute! A parte il fatto che i papi sono stati quasi sempre vecchi rottami carichi di difetti fisici, non vedo l’ora di andare a messa per pretendere di controllare che il sacerdote non abbia le palle rotte o il pisello fuori misura, per difetto o per eccesso che sia. Inoltre quando parla di cieco e di macchia nell’occhio, si riferisce ai difetti di vista in senso lato? Nel qual caso neanche coloro che debbono portare gli occhiali possono dire messa, ratzi compreso.
Al capitolo 19 (26-28), sempre il signore ordinerebbe: Non mangerete carne con il sangue. Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia. Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba. Non vi farete incisioni sul corpo né vi farete segni di tatuaggio. Insomma sono vietate le bistecche alla fiorentina al sangue, ossia quelle con le maggiori sostanze nutritive; non fanno peccato invece quelle ben cotte, considerate generalmente più tossiche se non cancerogene per la carbonizzazione della carne. E’ abominevole anche farsi fare l’oroscopo ed andare dalla cartomante. Ma soprattutto pare pericolassimo, per la salvezza dell’anima, portare il pizzetto, i piercing ed i tatuaggi.
Al verso 19 invece ordina: non porterai veste tessuta di due diverse materie. Insomma sono un abominio i misto lana, i misto seta, le magliette poliestere + cotone, la maglietta della salute lana fuori cotone sulla pelle, etc…
Al capitolo 11 (2-8) ci sono offerte altre prescrizioni alimentari: "Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra. Potrete mangiare d'ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa da una fessura, e che rumina. Ma fra i ruminanti e gli animali che hanno l'unghia divisa, non mangerete i seguenti: il cammello, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; l'ìrace, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, lo considererete immondo; la lepre, perché rumina, ma non ha l'unghia divisa, la considererete immonda; il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi." Lieto di poter declinare una cena a base di cammello o di irace, che non ho idea cosa sia, mi preoccupo adesso per l’anima di chi ha mangiato tutta la vita carne di maiale o si sia fatto almeno una volta una lepre in salmì.
Al capitolo 20 (verso 12) si ordina: se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno essere messi a morte; hanno commesso un abominio. Nella mia città un signore è diventato improvvisamente famoso perché è scappato di casa con la moglie del figlio. Adesso avrei commesso un peccato perché non li ho rincorsi per l’Italia e non li ho uccisi? Nello stesso capitolo, al verso 10, si prescrive: Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adùltero e l'adùltera dovranno esser messi a morte. Insomma le corna sono un peccato ben più grave dell’omosessualità, punibile addirittura con la morte. Come mai oggi i fatti di corna si risolvono a tarallucci e vino in confessionale, al massimo in tribunale col divorzio, senza una bella lapidazione pubblica? Perché il papa non interviene su determinate questioni? Perché non scaglia la prima pietra?
Il levitico non è l’unico libro della bibbia denso di precetti per i buoni credenti. Anche l’esodo non scherza. Al capitolo 21 (7-8) recita: Quando un uomo venderà la figlia come schiava, essa non se ne andrà come se ne vanno gli schiavi. Se essa non piace al padrone, che così non se la prende come concubina, la farà riscattare. Comunque egli non può venderla a gente straniera, agendo con frode verso di lei. Insomma si può vendere la propria figlia come schiava, ma con qualche garanzia in più rispetto agli schiavi comuni. Del resto nello stesso capitolo (20-21) si dice: Quando un uomo colpisce con il bastone il suo schiavo o la sua schiava e gli muore sotto le sue mani, si deve fare vendetta. Ma se sopravvive un giorno o due, non sarà vendicato, perché è acquisto del suo denaro. Insomma io posso comprarmi uno schiavo, bastonarlo fino a portarlo in punto di morte e sperare che, se proprio debba tirare la calzetta, resista almeno un paio di giorni, che tanto è roba mia. Ottimo.
Il versetto 2 del capitolo 35, sempre dell’Esodo, invece ha tutta la mia approvazione: Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte. Non vedo l’ora di dirlo alla mia responsabile, che di sabato e domenica mi mette regolarmente di turno. Non posso certo rischiare la vita solo perché lei non sa fare i turni! Non solo, la bibbia mi autorizza ad andare in giro il sabato ad ammazzare la gente che lavora: tranvieri, ferrovieri, negozianti, infermieri, medici, pizzaioli, barman, giornalisti. Basta non considerarlo un lavoro ma un hobby gradito al signore.

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