sabato 17 febbraio 2007

Vatican For Gay


Sono lieto di poter affermare che la Chiesa è sempre più al passo coi tempi e sempre meno politicamente schierata. Infatti, esattamente come le altre associazioni omosessuali, non apprezza bensì osteggia ferocemente la nuova legge sui DiCo, un provvedimento che nelle intenzioni dovrebbe equiparare le coppie di fatto alle coppie unite in matrimonio ma che in sostanza scava sempre maggiori differenze. Infatti una coppia dicata (mi si perdoni il neologismo poco fashion) deve aspettare ben tre anni di convivenza prima di poter avvalersi del diritto subentrare nell'affitto dell'appartamento in cui si vive nel caso in cui uno dei due muoia, così come deve aspettare sempre tre anni prima di poter ottenere i privilegi sul trasferimento di sede in campo lavorativo o per ottenere gli alimenti in caso di separazione. Peggio ancora: in una coppia dicata si entra nell’asse ereditario dopo ben nove anni di convivenza. Insomma se da una parte il Governo pare voglia concedere diritti a chi non li abbia, nello stesso momento ne sottolinea tutte le differenze. Se a una coppia etero per sposarsi basta chiederlo, una coppia omosessuale deve dimostrare di volersi bene stando assieme anni prima di poter cancellare le discriminazioni che subisce. Bene fa quindi la Chiesa ad osteggiare questa legge discriminatoria. Il Papa si conferma ancora una volta il massimo difensore dei diritti degli omosessuali.
(17/2/2007)

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