mercoledì 10 febbraio 2010

Ebrei di comodo, fascisti nell'animo


Leggo il post di Loris e non posso non pensare che da qualche anno gira un trucchetto miserabile che andrebbe smascherato a suon di pernacchie.
I fascisti, i neofascisti, i post fascisti, insomma tutta la razza dal cuore nero di questo paese, è convinta che per avere un certificato di buona condotta politica basti recarsi nelle assolate terre israeliane (meglio se dopo aver fatto una puntatina ad Auschwitz), calzarsi lo zucchetto sulle ventitré e fare quattro complimenti al governo di Israele, spingendosi fino a sdoganarne le peggiori malefatte e, con aria contrita, dichiarare di sentirsi israeliano!
E' facile essere solidali con le proprie vittime di sessant'anni fa, specie se oggi hanno un governo reazionario come pochi (e stranamente tanto miope da non accorgersi di essere usato da questi volponi), e sciacquarsi così la coscienza e la faccia per farla sembrare meno nera. E' furbo mostrare empatia di comodo con l'ebreo del 1940 sopravvissuto allo sterminio dei propri genitori storico-politici.
Un uomo politico che voglia il certificato di buona condotta è con l'ebreo del 2010 che deve essere solidale, e quest'ultimo ha la faccia e le mani dei rom, dei sinti, degli extracomunitari, dei musulmani, degli omosessuali, che invece continuano ad essere massacrati socialmente (e qualche volta fisicamente) tra l'indifferenza generale. Basterebbe leggere Roth per rendersi conto che le parole che oggi si spendono per queste categorie sono le stesse che negli anni Trenta erano impiegate per seminare diffidenza, disprezzo ed odio verso gli ebrei.
E' quantomeno singolare che la Germania che ha visto nascere l'abiezione del nazismo oggi sia un baluardo contro i rigurgiti eurofascisti. Lo stesso non si può dire dell'Italia. Poco più di un anno fa, nella multietnica Colonia, il sindaco conservatore Schramma ha capitanato la protesta contro il raduno delle estreme destre europee che si opponevano alla libertà di culto dei musulmani europei. In Italia i sindaci conservatori organizzano loro stessi le proteste contro gli stranieri. Il sindaco di Colonia sostiene che le città non appartengono a chi le ha fondate ma a chi le abita. In Italia si crede che i sindaci debbano rispondere ancora ad Alberto Da Giussano.
Dimenticavo: ricordate chi era l'esponente politico italiano pronto a dare man forte allo strame del neonazismo e neofascismo, in quel di Colonia? Il buon Borghezio, orgoglio delle italiche sponde, docente di infiltrazioni fasciste nelle istituzioni ed ironicamente membro della commissione per le libertà civili del Parlamento Europeo. Appunto.

(10/2/2010)

4 commenti:

loris ha detto...

...Sono io che ringrazio te che hai ripreso il senso del mio ragionamento.Il condizionamento dei mezzi d'informazione di massa e la stessa politica sta dirigendosi verso un revisionismo storico e culturale assolutamente organico a questo tipo di capitalismo. Nel nostro piccolo fare "Informazione" culturale con i mezzi e le capacità di cui disponiamo è un modo per fare Resistenza.

cristiana ha detto...

Sei gentile a dire 'reazionario'.Agiscono da fascisti certi di poter contare ancora sulla tragedia dell'olocausto e guai a chi osasse associarli a tutte le altre vittime.
Cristiana

Marisa ha detto...

Ma vogliamo passarci sopra alla risposta di Berlusconi al giornalista che, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente dell'Anp Abu Mazen, gli ha chiesto che impressione avesse avuto vedendo e attraversando il muro di cemento mentre andava in auto da Gerusalemme a Betlemme?: «Mi spiace deluderla, non me ne sono accorto - ha affermato - stavo rimettendo a posto le mie idee, prendendo appunti sulle cose che avrei dovuto dire al presidente incontrandolo». Non riesco a trovare le parole per esprimere il mio disgusto!!!

Tereza ha detto...

tutto questo mi sembra una volta di più la dimostrazione che solo di rado le lezioni della storia servono...