sabato 10 gennaio 2009

Uno stipendio per le casalinghe (Joseph)


Umano Joseph,
approfitto di Lei per complimentarmi con l'istituzione di cui fa parte:
l'appello del Vaticano al governo italiano perchè, in quest'epoca di crisi, pensi alle casalinghe è ammirevole. La chiesa chiede al governo di varare forme di riconoscimento per il lavoro delle donne che si prendono cura dei bambini e degli anziani e fanno risparmiare una montagna di soldi allo Stato. Non so come ringraziarLa. Porga i miei più umili omaggi al Santo Padre. Con deferenza,
Murataincasa

Puona femina sekvestrata,
è efitente ke apello ti Fatikanen è puramenten pretestuosen: Stato Italianen no ha patato a kasalinke kvanto afefa tanaren, fikurati se fa atesso. Però est importanten ke Kiesa ripatisce koncetto, perkè in kvesta epoka in kui komunisten no fa ke skannare tra loro e a litikare su peke ta kortilen, noi riempie fuoto di ki tofreppe tare foce a terelitten. Noi ta motifen in più a poferi umili zozzonen a no fotare più per komunisten, o per kvei poken ke ankora resistono malkrato nostro operaten, e a fenire piutosto in kiesa, tofe karitas no neka pakko ti pasta neanke a nekro, pasta ke sia patezzaten e ke fenka a kostituirsi a messen. Et poi est importante altro mesaccio ke passa in kesto moto: noi tetto kiaramenten ke pisognereppe pakare kasalinka femina, a tonna ke si prente kura ti pimpo, no a ki sta in kasa a sfaccentare per resto ti famiglien, ke può esere anke maskio. Ripatire ke tonna kasalinka merita paketten setimanalen tà falore a suo ruolen, et infita femina a no cerkare laforo, ropa per rute maskio, e a spronare ela stare in kasa a kucinare, ramentare kalzetten und pulire kulo a pampino. Per tutto il resto c'è mariten.

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