lunedì 8 dicembre 2008

Gli studenti sono tutti uguali. Quelli della scuola cattolica di più (Joseph)


Educativo Joseph,
sono rimasto a bocc'aperta di fronte al recente caso del finanziamento pubblico della scuola cattolica. La mia sorpresa nell'apprendere la notizia dei tagli da 120 milioni di euro, da parte di una corrente politica da sempre filovaticana, è stata nulla rispetto allo sbigottimento provato nel sapere che sono stati immediatamente ripristinati in seguito alla semplice minaccia di mobilitazione delle scuole cattoliche. Forse gli studenti che protestano da settimane in difesa della scuola pubblica avrebbero bisogno di qualche dritta da parte del Vaticano per raggiungere il proprio scopo. Lei che ne pensa?
Paola B.


Puona tonna,
Kvesto no tefe far kretere te ke politiken italianen est manovraten troppo facilmenten ta Fatikanen. In realtà tagli a skuola katolika erano pen miseren kosa rispetto a taglien fatti a skuola puplika komunisten, kvinti est più semplicen ripristinare kvesti tanaren. Però konsitera ke atessen kvesti solti sono in mani ti ministren ti istruzionen, ke tecite ela kome spentere, kvinti Fatikanen tefe fare ankora ein pikolo sforzen per esere sikuren ti restituzionen. Ma trattantosi ti centile signorinen Celminen, parente ti prezioso Ton Pierinen Celminen, noi no krete ke ci sarà krossen proplemen. Kofernen sa ke esisten necessità ti forciare giofani menten kon sani falori kristianen, che pisogna impetire ke nuofi italianen impara kose ke minacciano pace und umanità, come relatifismo, laicismo, komunismo e... kome si kiamen kvela kosa peciore ti tutten... ah, kultura! Una folta risolten kvesta kvestione foi no fete più stutenten in piazzen a fare kasotten ma lui stutia prafo in klasse pene sorfegliata ta preziosen krocefissen, ja!

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