lunedì 6 ottobre 2008

Beati i poveri che pagano per i ricchi (Joseph)


Esaustivo Joseph,
Le scrivo per condividere con Lei la gioia di aver letto le parole del Papa di quest'oggi, ed in particolare le frasi che ha dedicato alla grave crisi economica di questi giorni. Il Papa ha ricordato che i soldi scompaiono, che solo la parola di Dio è una realtà solida, e che tutte queste cose che sembrano vere in realtà sono di second'ordine.
"Apparentemente - ha commentato - queste sono le vere realtà, ma questa realtà prima o poi passa: vediamo adesso nel crollo delle grandi banche, che scompaiono questi soldi, che non sono niente". Considerando che, visti i tassi, non posso più pagare il mutuo e che ora le banche mi porteranno via la casa, le sue parole sono state per me di grande aiuto. Adesso so che in realtà non perdo niente. Grazie di cuore.
Indebitata


Kara pezzenten,
Krantezza ti Papen è proprio in kveste pikole kose: lui no ha mutuo ta pakaren epure riesce a kapire animo di pikkolo essere ke fa krante tepiten per pakare pikola kasen. Per puon kristianen tanaro no ha importanza, per kvesto è pene che lui tare elo a ki fa uso miglioren. Meglio tare tanaro a kiesen, tal momenten ke ormai tu no può spentere neanke per komparer tetten su testen. Kiesen ha tanto pisognen, pignatten ke Papen usa per koprikapen kosta più ti tuo miseren monolokalen e kon oto per millen non ci kompriamo neanken i fagiolen per ciocare a tombolen.

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